Non fui mai stata solo mia
e nemmeno di coloro che credettero di avermi,
fui cerchio di fuoco
per fare attraversare il soffio di Dio,
bruciavo, annerivo nella prova,
ma non ero io a resistere,
io, da me sola, sarei presto tornata cenere,
ma compresi in qualche modo,
mi arresi stanca e mansueta
al sussurro interiore,
insufflato da chi per capriccio
ordinò il big bang.
Guidata da una speciale modestia,
scalciata dai seguaci di Gucci,
dai viziati d'amore,
trovai segni invisibili e potenti,
ebbi visioni dentro il sentire,
ricaddi per superbia,
provai il pungolo di ogni tentazione,
la frustrazione della privazione,
il superamento della fame
dopo il digiuno dell'essenziale
provai l'inutile mediocrità
vestita nei miei panni,
persi la via
e corsi nei prati verdi che non hanno direzione,
trovai lampade sotto i miei sgabelli
e capii di non avere scampo dall'amore
che mi scelse a mia insaputa.
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