Pubblicato il 14/04/2008
In una notte di dicembre spezzato da chi non ha vergogna, finì il sogno dei semplici e l'odio colorò di rosso l'acqua. Un colpo di fucile sparato per errore uccise l'ufficiale bianco e mentre la tormenta soffiava neve ovunque, si scatenò l'inferno nella piana. I corpi dei guerrieri rimasero composti là dove si erano accasciati, mentre senz'armi tra le mani cercavano invano di fuggire. Non li salvò la danza degli spiriti, cantavano e cadevano gli uomini coraggiosi, le donne insieme ai bimbi e ai vecchi padri e i tempi del bisonte non tornarono. Nel secolo allo scorcio, tra i monti silenziosi del Dakota, un vento forte spazzò via la neve e a poco a poco il torrente tornò chiaro. Resta un cartello verde piantato con i chiodi, ricordo di quel giorno infame e una parola resta impressa:massacro.
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