Pubblicato il 04/02/2024 00:08:42
Declinando, quando il sole chiude la corolla ai fiori i profumi rinserrati in sé. Sopraffatta dall’afasìa che torna conto i passi del gambero la mia lingua a corto di traduzione una deriva senza bagnanti tiene insieme i drappi delle labbra e vanno, vanno, a profusione con l’idioma dei balbuzienti idioti i miei insetti di pensiero che al sole depongono uova come larve parole, omissioni, verità. Declinando ancora un passo sotto a margine di riga sotto il cumulo dello schermo luminoso osservo un gesto (ritirato) era forse un “sol” di polpastrello un tocco di poesia una sottile piuma alata.
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