Prendi le sue mani ora,
non cercare più le mie
come in quel dì di dicembre
quando senza saper chi fossi
apristi il palmo della mia mano
a versare nel suo incavo le tue lacrime,
mentre mi accarezzavi trepido.
Non mi conoscevi, ma piangevi.
Prendi le sue mani ora,
non cercare più le mie,
come in quel dì di Dicembre,
quando mi chiedesti di bere dalla mia stessa coppa
il salato del tuo dolore a sentirne il sapore sulle labbra.
Lascia che sia lei ora ad assaporare l'amaro
sulle labbra prescelte un tempo che fu,
io non esistevo e tu non mi conoscevi,
ma mi cercasti senza scegliermi,
con i miei occhi bagnati delle tue lacrime.
Lì, in quel dì Dicembre ho avuto paura.
Prendi le sue mani ora,
non cercare più le mie
non ti conoscevo e non è me che scegliesti.
Forse lei non l'ha mai conosciuto
quel fluido denso di disperazione sulle sue labbra
invischiarsi con la lingua e
scendere saliva sino alle viscere dell'anima
dove il dolore prende a pugni e i lividi sanguinano,
o forse, non lo riceve.
Il vento freddo del nord
ha spazzato via le foglie rosse d'amore,
non ne resta che polvere e detriti
di quel dì di Dicembre.
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