Pubblicato il 20/09/2016 21:39:06
E' una voragine che precipita silenziosa la tua assenza. Bisogna pur lanciarsi una volta, mi dicesti. L'ho fatto! Ancora scivolo piano lungo quelle pareti di terra e notte, tu non ci sei eppur ti vedo e nitido odo il tuo pianto al cospetto del mio ventre gravido di perdono. Non oso proferir parola chè troppo caduco fu il verbo, ondeggia il mio cuor al rumoreggio del maestrale, sorseggio il fragore degli alberi che mi riportano a quel dì dei campi di grano inebriati di labbra che si toccano cinti in una promessa d'amore e ancora una volta bramosia di quelle braccia raccolte intorno ai fianchi generosi di tenerezza a rimembrar quel che eravamo, quel che ora siamo. Io e te a ritrovar requie in questo pozzo di luce che ci attende l'uno accanto all'altra. Genni Morganella
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