Ho costruito un castello
di sabbia per la mia
Solitudine;
minuto, fragile, magico
come Lei, che vi entra
senza bussare vestita
come il mare piatto
di sera.
Una stanza ampia può
bastare, oh il pavimento
soffice! E le mura che si sgretolano
allo sfiorarle del tempo!
Il tetto ti lascia
contemplare le stelle,
trasparente e fresco, forse fatto
solo di respiri continui, al
sapor di desiderata...
A momenti, nell' area più interna,
è suonata da un'arpa un'aria
da carillon, ti fidi?
E ti addormenti accoccolato
alla foschia, nella tua
notte, serena.
Al mattino un'onda
distrugge il mio castello
con forza d'Amore
perché questo è il suo
destino
eterno e dolce:
alla mia Solitudine a un tratto
piace essere scossa
e disperdere anche Se Stessa;
unendosi, così, al
vento più vagabondo.
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