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Discendenze V (dal mito alla storia)

di Salvatore Pizzo
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Pubblicato il 06/08/2016 18:13:49

Scrosci da un raccontare incantato*

 

Siedi ch'è tardi/stanche le gambe

che l'aria gela. Ad un po' di calore pensi

che ti sovviene l'inferno: il diavolo ne sbuca serio,

Parlando piano e costante, di Creso e di Mida ti dice

dice di Colei che scroscia, dice che piove

ch'è logica fragile volerla imbrigliata:

quando di Colei è tempo

che nel greto si enfi fiumana

assassina furente

libera di tracimare esondi... Facendosi madre

al diluvio corrispondendole saetta

che già squarci il sudario nel buio/ atterrendo

sul petto umano acquattandosi, Ella impudica/ illividendo

chè della vittima è ultimo il rantolo/ illuminando

rilasciando fiele dai seni di torba/ lampi da tregenda

al suo cospetto risalti il pallore/ nell'orrore svelando

l'inganno: già che gli angeli sono mortali

/ sono deperibili gli angeli.../

E vecchio il diavolo, di Erodoto indossa il chitone

ti si avvicina tutto vestito di bianco

che la notte è fresca ti dice

Della testa di Ciro il grande affogata nel sangue sussurra

dice dell'artigiano imbalsamatore di Luxor

dell'anima ti dice

dice degli angeli che presto s'appannano

poi che degradando restano ossa

segnando della vita il confine:

a tanto dalla culla ancora lì

saranno; alla struscia del vento

assoli di fischi e brusii

canzone nel vuoto tra costole

pettinatura d'erbe e fiori di campo.

Della dipartita tutto il cordoglio

della solitudine non allevia l'orgiastica

vicenda umana: è l'enigma/ falso enigma l'anima

riproposto sempre nuovo/ opera del mercante di Tuscia

che pare sentirlo estenuante/ etrusco vagabondo solitario

incessante prorompere dal rigore/ esule per le steppe di Scitia

irrevocabile di morte/ artista di atomi e molecole in angeli.

Se un'anima in corpo c'è/ plagio ha da essere l'anima

dove possa o in che riparo irrompa/ già nel riverbero risalta

o se mai dalla carcassa se ne sia/ spettro dell'astro che fu

distaccata, convolando inconscia/ stella riducibile

sull'onda cullata via dalla melodia/ luccichio labile

Oltre Aldebaran e più lontano/ arrivata in vena è Colei ch'è d'Acqua

oltre l'ultima galassia/ che già muta geografia astrale

in comunione arcana di energie/ con dita di ghiaccio fruga

celesti e misteriose motrici astrali/ annacqua sino al midollo...

Rimuovendo: dice del sogno/ dice del mito/ dice della ragione

sul confine tra sogno e follia t'inganna che pensi

che credi che ti stia parlando

ma è solo senescenza

malattia che fa latrare alla notte

arringando le ombre

 

*Dedicata ad Erodoto

24/08/2010 woodenship

 

 

 

 

 

 


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