Paul Klee
Basta un dito, uno qualunque -
nella scelta una questione di stile
e di un carattere che a ben vedere si disvela -
per indagare il mondo e riversarlo vaporoso
su se stessi.
Come acqua del Giordano che dalle profondità
fangose (dove ha radici di tutti il tutto)
sale e s'increspa lucida e chiara
sotto la seta del polpastrello,
il nuovo demiurgo impara l'alchimia
e mescolando il nero al rosso al bianco
opera unione di contrari, somma e sottrae
necessità e accidente - in un like
sussume il brivido di sé all'universo.
E nella cifra che ha l'assolutezza di uno yod
o di un ayin
è partorito un mondo nuovo -
stelle non avvistate ancora
o zampillii di sperma fecondante -
in tutto un sussultare di emozioni brevi,
miriadi di farfalle negli sguardi
e interminati spazi oltre un clic
in questa profondissima quiete che spaura -
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