ERI MIO FIGLIO di Izabella Teresa Kostka
Eri mio figlio.
Sul paffuto visino non portavi sorriso
sfrattato dalla smorfia di puro terrore,
le tue piccole mani sporche di fango
m'abbracciavano ferite con scheggiate unghie.
Non hai più madre,
è rimasta a terra
calpestata dalla folla di esodati,
con l'ultimo sospiro t'ha avvolto per sempre
affidandoti allo spirito dell'ingenua speranza.
Eri mio figlio,
un cucciolo umano
dalla pelle lacerata dagli spari e dal sole,
l'immagine eterna dell'innocenza
umiliata dall'odio, dal disprezzo, dalla rabbia.
Un ritratto squarciante di sofferenza,
immortalato da uno scatto
per accusare il Mondo.
Izabella Teresa Kostka
Omaggio di parole a Francesco Malavolta
per Words Social Forum
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