VERITA’ COME PRASSI O COME CATEGORIA?
di Ninnj Di Stefano Busà
In questo periodo di grande instabilità emotivo-mentale e di smarrimenti ideologici molto spesso si confonde la categoria (dal gr. Kategoria) con la prassi.
La filosofia ha sempre considerato la prima un modo essenziale della conoscenza, facendo essa riferimento agli aspetti con cui l’uomo interpreta e conosce la realtà che lo circonda. Essa può essere espletata attraverso vari elementi identificativi: qualità, sostanza, quantità, tempi e luoghi ai quali si riferisce etc. La prassi corrisponde all’azione pratica che interferisce e corrisponde a una o più indeterminate ideologie.
La <Verità> è altra dal pragmatismo caratteristico sia nell’una che nell’altra.
Mai come oggi se ne avverte la contraddizione, soprattutto per l’evidente discrasia della vita reale, logorata e plasmata su modelli di cultura globalizzati, massificati e incoerenti dal lato umano della specie.
Celebrare il culto della verità ai nostri giorni costituisce una grande sfida, perché il mondo ha ristretto e ridotto la Verità nei limiti di una verità d’accatto, relegandola nel ristretto margine di una professione solo fideistica che trova il suo fine come atto di culturalismo a se stante, lontanissimo dalla sua ontologica conseguenza. Le due cose entrano in conflitto e riducono la Verità ad una frantumazione e contraddizione evidenti.
Dal canto suo tutte le azioni liturgiche riferite alla Chiesa di Cristo (dette verità cristologiche) sono ridotte a semplici precetti del cristiano che, dal canto suo, è incapace di corrispondere al sacramento della fede come principio in sé.
I fedeli e la Chiesa di oggi sono interessati all’ortodossia della religione, più che alla via tracciata dal Vangelo e dalle Sacre Scritture per giungere alla Verità da essi rivelata.
Bisogna a questo punto chiedersi quale sia il teorema teologico che investe culturalmente e ideologicamente il credo di Gesù Cristo, riappropriarsi dell’identità di Cristo, della sua sostanza e chiedere ai processi della discontinuità storica quale potrebbe essere l’evento che riveli al mondo la Verità come categoria e come prassi, senza disgiungere le due cose che si devono mantenere unitarie nella posizione più contraddittoria del culto e del dogma relativi ad essi come dottrina.
È necessario trovare le posizioni ideologiche sulla tradizione chiesastica, senza frammentazioni, in linea con l’ideologia e la categoria spirituali del culto cristiano che siano il più possibile coerente con la Verità tramandata da Cristo, e non dal sistema rivoluzionario ateo e perdente del mondo moderno, che all’aspetto formale ha immolato la Verità del processo biblico, riducendolo a mera prassi, senza imperativo categorico né dimensione evangelica, che si appalesa spenta o sul punto di spegnersi per le contraddizioni troppo umane che hanno imbrigliato l’uomo e sovvertito le condizioni sociali, politiche, religiose con il sigillo dell’illegalità, della mancanza di dignità e libertà.
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