Pubblicato il 15/11/2017 23:17:39
Lo avevano capito subito. Sin dal primo vagito: era un bambino speciale. Sopra la social media. All’età di un anno possiede un cellulare e partecipa ai primi giochi virtuali affrontando ragazzi e adulti. A due anni gli regalano l’ultima versione della P.S. e organizza tornei dove, ovviamente, ne esce sempre vincitore. A cinque anni i cellulari diventano due: li utilizza contemporaneamente per scattare selfie e giocare. A sette anni è in grado di scrivere messaggi (sms, WhatsApp, Twitter etc..) al ritmo di cinquanta parole/secondo. A otto anni entra in Second Life. A dieci anni non è ancora uscito di casa…
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