Sulle rampe del cielo – ci rivedremo-
mi sussurri, - non mi troverai- ti dico
il luogo dove incontrarci è il solito
tra il mare e le case grigie e leggere
della strada senza frontiere.
Non posso più tornarci ora, mi dici
che sono solo una foto dimenticata
sul fondo dei tuoi cassetti.
Cerco la quiete e la salvezza
il vento mi è lieve, è una brezza.
Vado nella città ferita, rispondo
dove ancora in nome di dio
fischiano pallottole roventi
i corpi sono sepolti in mare
e straniera è ogni voce, ma per restare.
E’ un addio a distanza, uno dei tanti
ma ora che il confine è vicino
sembra tutto vero in questo mattino.
Seguiamo strade diverse, chi s’alza
e chi cade, chi retrocede e chi avanza.
Quando sembra che tutto cambi
la mente torna a ciò che era prima
le cime imponenti e il fossato
il futuro svelato e il passato
nascosto, con la fine in anteprima.
E’ ciò che ci resta: un ricordo, una rima.
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