Pubblicato il 20/11/2020 10:25:42
GIOVANNI PASCOLI (Da Myricae – Terza Edizione, 1893)
NOVEMBRE Gèmmea l’aria, il sole così chiaro che tu ricerchi gli albicocchi in fiore, e del prunalbo l’odorino amaro senti nel cuore… Ma secco è il pruno, e le stecchite piante di nere trame segnano il sereno, e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno. Silenzio, intorno: solo, alle ventate, odi lontano, da giardini ed orti, di foglie un cader fragile. È l’estate, fredda, dei morti.
Da : Laboratori Poesia, 'Poesia a confronto - San Martino'
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