Ai miei genitori, oggi, giorno
del loro anniversario di matrimonio.
Eravate certo molto giovani,
incoscienti forse troppo, quando
vi siete lasciati innamorare,
la ragazza snella dai capelli ricci
e l’eroe dei tornei di braccio di ferro.
Perché mi ami, domandasti,
gelosa di quella sua ex formosa,
perché mi fai pena, rispondesti maldestramente tu, babbo.
Intendevi un sentimento di leggerezza femminile che
ti faceva sentire uomo, non una curva fisica,
ma lei era insicura e adesso,
che ha quasi settanta anni, te lo rinfaccia ancora
durante i viaggi in macchina.
Ora che avete scoperto insieme cos’è l’amore,
ora che avete scoperto insieme cosa è la vita,
perché è la vostra vita, siete certo molto meno giovani,
incoscienti forse troppo poco; così vi amate forse più e
forse meno di allora.
Vi manca
quell’illusorio sogno
che non si può più sognare,
che terminerete però di vivere, insieme.
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