Pubblicato il 05/06/2016 18:47:48
Raggi innaturali sfavillano sui tetti. Non riconosco questo potere cieco di aria inchiodata sulle tempie che goccia a goccia pietrifica l’attesa. Lo spazio risuona senza fiato tangibile come l’urlo che mi tiene ad ogni ora o la mia carne che brucia ad ogni stagione. Questa fine di maggio senza sole come certe cose iniziano e non hanno fine libere al vento è crollo di sogni che nascono e si spengono tra le rovine. Mi manca il mare e prendo atto del tempo che mi resta da percorrere nella vita che mi è data vivere. Silenzio e perdita in questa primavera abbandonata tra le tue braccia che affiorano sulle mie spalle mute.
© Maria Allo
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