Pubblicato il 14/03/2010 16:57:23
Ridonagli la vista, Dio dei miei padri, perchè se ho imparato a venerarti, al mio grande uomo malato ho prestato il cuore e non me lo ha più restituito. Ora contempla un prossimo sdoppiato e velato verso cui si protende incerto ma non privo di speranza. Lo invito a toccarmi e la sua magra mano mi sfiora tenera, irrisolta mentre le pupille ferite mi cercano a stento ed io, folle di tenerezza, oso pretendere ancora, figlia di Eva nata da Maria.
Ps: mi scuso per il ritardo sui commenti a tutte le vostre liriche ma "lui" è rientrato a casa giovedì sera.
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