Lacrime che si cullavano sul volto
ad irrigar di rosso fuoco
quel giorno,
mentre il mare carezzando i piedi
raccoglieva quelle per far nascere perle
fra gusci d'osso marino.
Tu piangevi.
Il gabbiano solitario,ad ali chiuse,
il mormorio di quel pianto ascoltava
a te accanto,in silenzio.
Lo squillo del telefonino
tolse poi il pietoso velo
ed il sorriso,al parlar di quello,
apri' alla gioia.
Il gabbiano,ad ali aperte
volo' vi sul mare.
lanciando un forte grido.
Nelle profonde acque,
a gusci aperti, le perle
erano li' a brillare.
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