Dalla nitidezza del cielo
il colore di dicembre si rivela,
nei merletti delle nuvole
adagiati tra le creste dei monti.
Lo sguardo fugge all’orizzonte
lontano dal clamore della città,
oltre il limitare dei palazzi,
oltre le caotiche vie.
E pure il cuore se lì si sofferma
rallenta il concitato battito,
anche la mente se lì si concentra
l’attimo sereno annota al diario
di un oggi ancora da svolgere,
di gesti e pensieri in divenire.
È il colore di dicembre
che s’inoltra per ultimo
lungo il calendario
a ricordarci che esistiamo,
al di là delle incombenze,
a ricordarci una pausa
al di là delle scadenze.
E se si aggiunge un silenzio
nella profondità dell’Io
è ulteriore magia...
Non ascolti le voci intorno,
non i clacson, non le sirene,
ascolti solo la tua voce
che parla con te.
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