Il concerto l’appuntamento
La schiena scoperta la birra rossa
Il locale sul molo la scia lunare ondulata e infinita
I ratti sotto il pavimento consumato di parquet
Percosse alla batteria e pescatori notturni
Col secchio vuoto.
La tua metropoli le conoscenze di tuo padre
E i tuoi, divorziati
E i miei che litigano sempre,
Scatta un lampo
La foto ai baci appassionati
O era la torcia del vigilante sulla spiaggia…
La trama ruvida della sdraio
In fretta aperta graffi sulla pelle
La mie tra i tuoi dita ricci e boccoli scuri
Invischiati insieme come le
Zampe di un orso in un otre di miele
E mi dicevi tu come muovere le mani,
Annodati, da non riuscire più a scioglierci
Le braccia, neanche quando
Due giorni dopo
C’era la musica sotto la terrazza di casa
cadevano le stelle tra i merletti della rocca
E mi domandavo come poteva non essere quello un noi?
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