Pubblicato il 13/05/2016 22:00:01
Apolide Poeta di mille parole, triste e ramingo vàghi tra versi e rime, sonetti e poemi.
Quale Patria i tuoi avranno?
Seguo la via a incontrare cantori di così tanta levatura, a chinare il capo in omaggio loro.
Sento il vibrare dell’animo mio all’unisono unirsi al liberare dei carmi loro.
Seguo il senso del vivere loro di eguale mia concezione, al separare distanze di sconosciute vite.
A voi il canto mio rivolgo, datemi Patria! Fraterni Poeti a voi volgo di nuovo, la mia anima indivisa io vi porgo.
17 Maggio 2008
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