Ti sei ritrovato con un corpo
Sproporzionato alla tua età.
Dormivi tu al centro del lettone
Tutto il giorno un tutt'uno, nel marsupio,
Vola vola o lanciato per aria.
Ora nessuno c'entra più a
Dormire, di notte, con te e la
Mattina, se ti alzi dal banco,
Sbatti sempre e fai cadere
Qualcosa, qualcuno.
E nessuno ti solleva più da terra, mai.
Le mia calda coperta, ora
È corta, per avvolgerti tutto.
Dentro questo corpo sei rimasto
Leggero come un soffione,
Delicato, fragile come un soffione.
Lo vedo, a volte, com'è
Spennacchiato, ricordando
Il giallo acceso di quel fiore
Rigoglioso.
Ma lo sai che quanto più
È spennacchiato, un soffione,
Tanto più il desiderio si
Avvera?
Non avremo paura di crescere,
Figlio mio,
Dolce è robusto.
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