La tua canzone è una preghiera per soli dei
ne hanno voce il fiume per cantarla tra gli zigomi del monte
o il tuo amante alle prese coi tuoi seni
il vento che frange i flutti di scogliera
la barriera corallina, i fiocchi d'avena e il ventre
che genera materia di sogni ricorrenti
il buon umore del mattino
i timidi passi desolati di piegare fiori
mezzadri del prato.
Quanto ho sognato con questi miei occhi aperti
come fossi a caccia di vene lungo i tuoi polsi
non ci fu risveglio più lieve di un giovane pianto interrotto.
Ma se non vuoi che ti ricordi
cancellami l'anima dalla fronte
con un'ultima carezza delle tue dita ad unghie morse.
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