Pubblicato il 07/03/2010 14:12:59
Liberagli il cellulare ti prego, figlia, la luce che lo tradisce il visus violentato lo privano di voci note che talvolta odia ma di cui non può fare a meno prigioniero in una camerata che trasuda flebo e stordisce con il puzzo di urina, di sudore di inutili imprecazioni e preghiere. Ricarigli, figlia, la speranza.
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