Pubblicato il 03/04/2016 00:07:28
III Luna piena La luna è una donna che lava i panni nella via lattea. Le sue cose sono cosi misere che ha vergogna di mostrarle alla luce del giorno. Non si accorge ma comincia a cantare. E solo i più acuti sulla terra sanno che quel che sembra uno stormire di foglie sulle cime più alte degli alberi è in realtà un canto La guarda una donna che ascolta il respiro prepotente dell’ uomo accanto a sé il respiro prepotente dell’ uomo e si fa la domanda se è poi giusto che la morte non sia prestabilita. Non sia un incantesimo. Non sia un incantesimo Non sia come un nero sipario che si chiude alla fine del secondo tempo. Un nero sipario che si chiude Un grande grido che spacca il cielo e reca poi un un silenzio fulminante Dunque ! E’ tutta qui la vita? Cosa speravano allora quelli che una volta vivevano? E’ tutta qui la vita? O madre sono così stanca. Di tutte queste coste rotte. Di tutto questo morire e rinascere O madre sono così stanca. Di tutta questa muta sete che ho patito. Di tutta questa rossa fame nel ventre che ho sentito questa muta sete questa rossa fame E se nasco ogni alba è solo per le mie sorelle. Per le tue figlie immobili a patire. Per le tue figlie immobili a patire Ma stanotte il vento si è introdotto nella stanza e mi ha portata un canto spigoloso di voci e pietre il vento si è introdotto nella stanza Un canto da mugolare a bocca chiusa. E a ogni pausa di respiro una spinta. Un parto di dolore. Non sa ma incomincia a cantare.
IV Luna piena La Luna si disvela come il volto di una ragazza misteriosa e azzurra Dice di essere la mente liberata dalla morte ed è di questo che riluce La guarda un vecchio che ha un canto cucito nella gola col filo della solitudine un canto cucito nella gola Sa che tutto è già stato fatto. Che tutto è già stato cantato. Che tutti gli strumenti hanno suonato. Che tutto è già stato cantato E tuttavia sa che anche questa ultima notte cosi ‘ lieve va ricevuta con un canto questa ultima notte cosi lieve teme la morte l’ esclusione dal canto generale che la vita si trasformi in un’attesa l’esclusione dal canto generale Si potrebbe intanto – dice- cercare tra le parole più antiche quelle liberate dalla morte cercare tra le parole più antiche Si potrebbe – dice- gettare tutto nel magico paiolo astutissimo del caos nel magico paiolo astutissimo Si potrebbe – dice – alimentare il fuoco col respiro e poi lasciare decantare alimentare il fuoco col respiro Forse allora una voce nascerebbe dal paiolo e ordinerebbe : Canta ! Mangia ! Direbbe perchè è il tuo canto che ti nutre e ti rende senza morte Non sa ma incomincia a cantare Non sa che il canto è un eco profondissimo . Non sa che il canto è muto e finalmente i cieli sono vuoti
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