Grava il cielo come un mare grigio,
lumi di barche disperse in una nebbia
di luce incerta. Non parlano
ma sanno.
La strada tremola nell'umido, muta,
non sussurra il vento che scuote
l'erba. L'eco retorica di distanze
intuite.
Dietro le case immobili roboando
i cieli molteplici rispondono zitti
alla reticenza dell'azzurro inverso
al tramonto.
Così il blu si trattiene, riverbero
luminoso sui contorni convessi
dei vetri, sulle onde in attesa
nel verde.
Resto fermo o procedo, lungo l'aria
elettrica, nel nero brillante dove
la stella compare inattesa, che sa,
ma non dice.
Così si palesa
la manifesta omertà delle cose.
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