La caduta di Jelka Hržić
Precipitava ormai da piu di mille metri
l’impatto era soltanto un’idea astratta
da considerare con calma lontananza
evento comunque certo per l’assoluta
legge dei gravi e degli effetti. Non sapeva
se a un certo punto avrebbe urlato, o invocato
gli angeli delle cadute, oppure scelto
(o non scelto, o subito) il silenzio
di chi non può e non deve, e non ha diritto
a dire il proprio male.
(Accadde poi che scelse un inudibile suono
come di soffio o ventosa pendenza
per non turbare dei bambini dormienti il sonno
degli amanti le stagioni dei bisbigli.)
da Notizie dal 72° parallelo, Joker Ed., 2015
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