E porterò i tuoi versi sulla sabbia
ché l'azzurro schiarisca le parole.
D'ambrosia scenderà fino ai fondali
lentamente, l'essenza del mistero.
Si calmeranno l'onde ed i tumulti
nel rapido placarsi di tempeste.
Nella bonaccia sole d'ambra e miele
si spargerà sulle ferite tutte.
Mi spoglierò di panni troppo stretti
e romperò recinti, gabbie e corde
Travalicando il verbo e l'orizzonte,
ecco aprirsi le porte all'infinito.
E si svelano terre nuove e cieli
tersi e l'immenso che di gran fulgore
rifulge. Poi lentamente vagherò
nel sogno, con purissimo stupore
Ho manto d'armonia sopra le membra.
Mentre la chioma cinge la ginestra
di ginepro l'olezzo si fa dolce.
Allora, verso l'astro tendo i rami.
Di risplendenti calici di luce
mi disseto, a squarciare ombre nere,
l'inchiostro a dileguare della notte.
Percorro questo prato di parole
senza sfiorarlo, o calpestare i fiori
che di profumo inebriano il mio corpo.
Serenella.