La fata verde nell'assenzio
ispira i poeti dell'inferno
sento gli echi dannati
dei versi di Rimbaud
Se la disperazione
si trasmuta in poesia
non cercate in essa parole fiorite
ma solo pagine di spine
Non chiedete dolcezza
dov'è piena decadenza
E' mai divenuto miele il fiele?
Accettate l'aspro gusto della verità
Quello che ferisce labbra e cuore
l'inchiostro perfino velenoso
delle penne dei poeti dell'inferno
Io v'ho trovato più sincerità
che nel gentil canto dei menestrelli
che nelle romantiche serenate
stornelli e lusinghe
offerti spesso all'anima mia
Che ci crediate o meno
Rimbaud stasera siede qui con me
quanta bellezza e dolore assorbo
quando mi sussurra:
"Sono colui che soffre e si è ribellato"
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