Pubblicato il 07/03/2016 10:30:16
Te guardo 'ntensamente e tu c'hai l'occhi belli segnati da l'angoscia, bistrati da 'na buja malattia. Vorei datte coraggio e 'n po' de que la rabbia che m'aiuta a campà. Tante vorte hai provato a legà le speranze der futuro co i fianchi de 'n marito che pare 'nnamorato, ma rosica ner core, è sempre più 'ncazzato. Se la pija co te no co tu fija, er bene "incontrastato". Lo so, ce proverai mill'antre vorte a 'cchiappa la speranza a mani nude e que la scapperà dalle tue dita, come 'n luccio, impazzita. Noi donne che sapemo campà der pane 'n po' ammuffito del domani mijore semo amanti fedeli. T'auguro de rialzatte ancora e ancora co le labbra dipinte d'autostima, senza rassegnazione.
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