In fondo anch'io morirò
e andremo in collera allora
su panneggi d'oltremura
sventolando bandiera bianca del tuo costato
gridando al sortilegio
complotto per il colore sbagliato di un occhio
quell'altro spento da due giorni a cercare nel pozzo della memoria
contorni diffusi con cui confondere le più recenti immagini
di una vittoria sfiorata, sfiorita, data in pasto ai carnefici
col pollice verde, smeraldo di antiche forpici.
Ma l'unicità servoassistita dipende dalla durezza
dell'assorbimento metallurgico, la carta
come affinamento sottile dell'arte di arrangiarsi all'infinito
evasione dal sistema ternario, trino:
si, no, forse
contrassegno di sfolgoranti possibilità
come si cancella l'ultimo verso scritto a matita?
Basterà occludere il chakra della vista al turbinare mutilato degli occhi.
- L'unico cielo che voglio guardare ha nuvole nei tuoi occhi distanti-.
Per questo fletti di un semitono lascivo il lampadario di un valzer
smorza l'andare a valle della luce col montevelcro del divano
contrabbandato in fase d'acquisto
lo vedi gorgogliare di spremute fragole, nel video in cui resisti
in villa comunale, al richiamo della mollica d'affondare:
in ghirlande d'acqua dolce spezzi il pane.
In corsivo scorrono sopra le foglie i sottotitoli
su venature fuorimoda, in fatto di stagioni balneari.
-Nello stagno del mio inconscio faccio il bagno con le carpe-.
Così come appare, scrisse in un andirivieni etilico
dai suoi stati di clausura
alla boccata quotidiana d'ossigeno rendendo omaggio
nel cortile laico di ogni scuola.
Comunque prevede una preghiera
per il rilascio di endorfine a piedelibero.
Scaltra la saetta scalza anche queste nuvole, le lascia nude
fino alle caviglie bagnate dall'anima
mentre i primi usignoli allineano giovani Cristi
sulle mensole di porcellana del mattino crocefisso.
Non ho requie saltimbanco! Non ho scampo, in requiem l'ora d'aria.
O la porta si chiude o basta un polmone sinistro.
O un coito.
Qualunque invito ha una misericordia in sè distante
attraverso un dolore senza forma
dall'usura del mezzo.
Godo, grondante i miei smerigli
faccio un prezzo che non puoi pagarmi
potrai dire forse, ancora, qualche passo di danza
se ti reggono le labbra
ma del resto un debito costante.
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