Son nostalgico del pensiero
Del mondo greco foriero
Di cultura intelligente
Che coinvolgeva nel presente
Proietto in fronte un'ideale sera
Giusto tepore d'aria giornaliera
Era attenta come gli astanti
Con lo sguardo rivolto avanti
Ogni sera si disquisiva
Per portare una missiva
Per istruire con commedie
O con farse o con tragedie
Personaggi acculturati
Di "sua sponte" obbligati
Da onesti e coerenti
Si esibivano attraenti
Penso ad un anfiteatro
Verso il mare e col teatro
Sotto un cielo che stellato
Con la luna illuminato
Immagino le genti grate
Appollaiarsi sulle gradinate
Con applausi e con risate
Nel futuro proiettate
Se vuoi andare ora paghi
Senza "pathos" per gli svaghi
Sono piene le pizzerie
Con le menti in fesserie
Abbiamo perso il piacere
Del diritto e del dovere
Si fan leggi per restare
Farabutti a comandare
Si moltiplicano pesci e pani
Per il futuro che sarà domani
Col denaro solo virtuale
Per qualcuno ché geniale
Siamo una massa di ignoranti
In mano a fetidi politicanti
Che han fatto del bianco-nero
Fotogramma lusinghiero
Anfiteatri abbandonati
Con filosofi incazzati
Che li vedi sul proscenio
Con la lampada del genio
Noi siamo come marcia in folle
In attesa di si-bemolle
Aspettando un dolce invito
Di un governo insignito
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