Credo nel diritto di credere
In Dio, in Allah, in Budda
E in tutti gli Dei dell’universo;
Credo nel diritto di non credere.
L’uomo nasce schiavo di cultura, fede, società.
La libertà è una conquista,
L’affrancatura dalla convenzione,
La scelta consapevole del proprio essere.
La scelta che non sempre si ha il coraggio di fare,
Lo schieramento che cambia la vita,
Plasma la persona,
La salva o la condanna alla mediocrità.
Noi che viviamo la nostra piccola vita,
Nel nostro piccolo mondo,
Dimentichi del costo della libertà
E del peso delle parole.
Noi lontani da questo giovane poeta
Eppure a lui così simili.
Assuefatti al diritto alla libertà,
Indifferenti alla sofferenza,
Distratti da un'illusoria distanza.
Si vuole spegnere una vita!
Ashraf Fayadh, un nome,
Una storia, un figlio, un amico.
Falciare con la brutalità,
Interrompere la precarietà dell’essere.
La superbia del potente che si fa Dio,
Le presunzione dell’uomo che decide della vita dell’uomo.
La condanna dell'inaccettabile colpa del libero pensatore.
Credo nell’essere umano e nella luce della ragione
Ché illumini i bui recessi dell’arroganza umana.
Prego perché
Dio , Allah, Budda,
L’universo tutto e gli uomini
Salvino insieme Ashraf Fayadh,
Un uomo come noi.
Forse peggiore di me,
Forse migliore di me,
Comunque uomo, un diritto alla vita,
incatenato dalla sua stessa libertà.
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