Pubblicato il 12/01/2016 16:09:53
Evanescenze
Non urlano le foglie alla voce rabbiosa del vento, lievi su se stesse girano e giacciono.
Sgranate statue, di memoria avita, occhiute e senza dita divora il tempo.
Ma altro è che marmo scolpito, plasmare l’istante malfermo d’un lasso infinito. Bolle di gocce vaporose scendono e mai toccano terra.
Colorati fluttuanti riflessi durati un abbaglio.
Fra chiaroscuri intricati, sfuma la meta al crocevia, così raggira quel faro evanescente nella foschia.
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