Pubblicato il 17/03/2011 07:36:13
Propongo questa poesia di Patrizia Cavalli: la patria è un condominio!
Ostile e spersa stranita dalle offese dei cortili, dalle risorse inesauste dei rumori per varietà di timbri e gradazioni, braccata dalle puzze che sinistre si alzano sempre non si sa mai da dove; tentata senza esito di uccidere i gabbiani che hanno occupato l’aria e le terrazza con urla litigiose - aerei condomini davvero troppo umani; sbattuta in poche ore da un normanno novembre a un greco agosto, sempre più dubitando, eccomi qui obbligata a pensare alla patria. Che se io l’avessi non dovrei più pensarci, sarei nell’agio pigro e un po’ distratto di chi si muove nella propria casa, sicuro anche al buio di scansare, tanto gli è familiare ogni più scabro spigolo di muro.
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