I testi sono riportati a partire dall'ultimo pubblicato e mantengono la formatazione proposta dall'autore.
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All’indomani di una strage
All’indomani di una strage, il silenzio oscura i panni sul balcone e il vento si nasconde dietro i palazzi per non dover trovare frasi di circostanza. Le piante assumono una fierezza nuova ma anch’esse tacciono. Gli oggetti del reale si confrontano con l’ombra nera che si apposta dietro la normale opalescenza dell’esistere ed è una lotta senza quartiere tra le anime e le loro perse sembianze.
Id: 1880 Data: 15/07/2016 11:00:20
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entomologia
un insetto muto spiega ali buone per vederci attraverso
cosa hai detto l’ultima volta a proposito del vento?
Id: 1021 Data: 27/01/2013 11:01:10
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anagramma del proprio nome
Propongo un giochetto, l'idea mi è venuta da questo link:
http://www.cascinamacondo.com/index.php?option=com_content&view=article&id=349:teoria-nomognomica-ritratti-anagrammatici-dimmi-come-ti-chiami-e-ti-diro-chi-sei&catid=102:news&Itemid=90
Anagrammare il proprio nome, tentando di fornire un mini-ritratto di sé. Ci ho provato col mio: Loredana Savelli = "darsi là, alle nove" (di mattina, in un'aula di scuola :))
Ciao a tutti, buona domenica
Id: 1004 Data: 19/01/2013 11:36:11
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Nobel a Mo Yan
Propongo questo link:
http://poesia.blog.rainews24.it/2012/10/11/mon-yan-premio-nobel-per-la-letteratura-2012/
Id: 935 Data: 13/10/2012 11:14:55
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Il bosone di Higgs: chi è costui?
"Il bosone di Higgs era l'ultima particella elementare prevista dal modello standard della fisica non ancora osservata da un esperimento. Ora il quadro della materia a noi nota è finalmente completo. Peccato però che secondo gli scienziati l'universo sia composto al 96% da materia ed energia oscura, la cui composizione ed essenza ci sono completamente ignote. Per i fisici delle particelle il lavoro non termina certo qui. Anzi, ora si addentra in misteri ancora più grandi e affascinanti" (da Repubblica di oggi).
Chiedo ai fisici del sito se sia possibile spiegare ai non-addetti che cosa è la "particella di Dio" (alias il bosone di Higgs?).
Grazie!!! Buona giornata
Id: 834 Data: 03/07/2012 07:57:38
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Un pensiero di don Tonino Bello
«L’assassino non è un mostro, l’assassino è un nostro! Sì, questa è la vera tragedia: che chi ha sparato non è un mostro. Oh, come vorremmo che fosse un mostro, per poter scaricare unicamente sul parossismo della sua barbarie le responsabilità di questo assassinio! Ma chi ha sparato non è un mostro, e neppure un pazzo e forse neppure un criminale nel senso classico del termine. Non è un mostro. È un "nostro"! Un nostro concittadino, che, come ultima miccia, ha dato fuoco alle polveri che, almeno un granello, ci portiamo tutti nell’anima.»
(don Tonino Bello, dall'omelia del funerale del sindaco di Molfetta, Gianni Carnicella, ucciso nel 1992 )
Id: 799 Data: 22/05/2012 15:35:48
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la leggerezza
cercare poesie che vorrei scrivere
cos'è scrivere o lèggere rispetto a un aereo che decolla?
Id: 778 Data: 02/05/2012 19:11:54
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Pensieri, poesie o intenzioni?
Non è un mio pensiero, ma lo condivido in pieno. E' scritto in forma di poesia ma suona come un programma o almeno un'intenzione di programma.
Sentiero/ Jack Hirschman Vai al tuo cuore infranto Se pensi di non averne uno, procuratelo. Per procurartelo, sii sincero. Impara la sincerità di intenti lasciando entrare la vita, perché non puoi, davvero, fare altrimenti. Anche mentre cerchi di scappare, lascia che ti prenda e ti laceri come una lettera spedita come una sentenza all’interno che hai aspettato per tutta la vita anche se non hai commesso nulla. Lascia che ti spedisca. Lascia che ti infranga, cuore. L’avere il cuore infranto è l’inizio di ogni vera accoglienza. L’orecchio dell’umiltà ascolta oltre i cancelli. Vedi i cancelli che si aprono. Senti le tue mani sui tuoi fianchi, la tua bocca che si apre come un utero dando alla vita la tua voce per la prima volta. Vai cantando volteggiando nella gloria di essere estaticamente semplice. Scrivi la poesia.
Id: 680 Data: 10/02/2012 12:14:54
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miasma
sì, fermarsi - e catarsi -
Id: 672 Data: 06/02/2012 09:32:59
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Sul tempo, sulla gravità, su Einstein
Vi riporto da "Espresso" di questa settimana un pensiero affascinantissimo del fisico Carlo Rovelli. Purtroppo non riesco ad afferrarlo completamente. Riguarda tematiche che nei prossimi giorni saranno discusse tra filosofi, fisici e artisti a Roma, al Parco della Musica, e riguarda il concetto di tempo:
"Dopo cento anni di successo della relatività, è ora di prendere sul serio l'idea che il tempo sia solo una struttura secondaria che emerge dai campi fisici". In particolare dalla forza di gravità, la vera protagonista delle teorie di Einstein, di cui tutti vediamo gli effetti su larga scala, ma di cui non si trova traccia a livello delle particelle elementari. Per capire da dove viene, secondo Rovelli, occorre andare a scale ancora più piccole, molto più piccole di quelle stesse particelle (e irraggiungibili da qualsiasi strumento di misura, a parte ipotesi matematiche). Dove si scoprirebbe una realtà fatta di "anelli", loop, unità minime di forza di gravità, intrecciate tra loro come una rete. (Nicola Nosengo)
Affascinante soprattutto l'idea dell'anello e della rete, mi fa pensare alle comunità virtuali.
Id: 654 Data: 14/01/2012 14:49:14
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La morte è nuda
Il poeta si chiama Jorge Debravo e la traduzione è a cura di Alessio Brandolini (vedi sito http://www.filidaquilone.it/num021brandolini2.html)
"La morte è nuda"
La morte è nuda davanti alluomo. Nuda, semplice, franca. Non è un occhio chiuso dall’ombra: è una pietra bianca, una parete schietta, una muraglia dura e definitiva. Morire è affidare la battaglia ad altre mani come una mano viva.
La morte è nuda davanti all’uomo ed è semplice come il passo, il cuore, il labbro, la sedia e l’abbraccio.
Semplice come i tavoli quotidiani, come la cena giornaliera.
Viva come l’amore e, come il corpo, concreta e necessaria.
Id: 587 Data: 08/12/2011 08:59:40
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stranieri
il prete
balbetta l’indiano ma sa portare il ritmo tra inspirazioni ed espirazioni scorrono le meditazioni
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il muratore
al vino inneggia darius
il rumeno come alceo non ne celebra solo il tono rubeo
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il viveur
rabbi enumera baci - novello catullo - di uno ricorda il materno sapore o il nulla
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il benzinaio
sul turno d'autunno in anticipo licu spazza le foglie davanti al distributore
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il lavavetri
allah allah il lavavetri e strizza l’occhio come a dire “perché non credi?”
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il fruttivendolo
amhed si sposa in regalo scaramantici meloni .... ché non escano bianchi…
Id: 505 Data: 13/08/2011 14:43:18
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zibaldone inutile
epitaffio di uno scrittore
scemo chi non mi ha letto
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il sonno dei giusti
dormono i giusti giustificando i dormienti
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il vizio del jazz
il tic di tamburellare le dita e se louis il cornettista mi proponesse quattro mani con lil?
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orologio a cucù
esce solo con chi è puntuale
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glysolid
nome inadatto a una crema emolliente
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il padre dei vizi
dopo la disintossicazione dai figli è rimasto in ozio
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lo stretto della manica
la manica è stretta il braccino è corto non conviene chiedere prestiti
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divertimento
non credo all’industria del divertimento ma lei crede in me
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voglia di pulito
chi deterge il detergente?
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dialogo imbarazzante tra sole e luna (e sullo sfondo, poeti)
- alzati e cammina vecchia viziosa togli le tende, smamma la tua luce svenevole il tuo pallore ubriaco mal si addicono al mio splendore fino al tramonto è mio il campo - è scritto nei patti - crepino pure le tue ancelle sul mio mantello sono buchi
- parli come un arrogante dimentichi la mia età ma godi pure di doman non c’è certezza sotto il mio cielo anche i morti rivivono t’inganni non tutto è per la tua luce, conosci i poeti? ascoltali di giorno la loro solare ipocrisia potrebbe spegnerti
Id: 496 Data: 02/08/2011 09:29:20
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solstizio d’estate
nella luce della sera pare di leggere un turbamento quasi il rammarico di un fallimento una foglia già si congeda davanti alla sentenza di morte pronunciata da ombre in uniforme pronte all’attacco
Id: 463 Data: 21/06/2011 08:08:56
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questione di tecnologia!
at-tendo a registrare ogni minima fluttuazione della nostalgia perché non diventi senso di colpa o disperazione
creerò una cartella in cui ogni atto - anche un insuccesso - saranno come erano prima di accadere nella forma di una possibilità
Id: 450 Data: 07/06/2011 17:59:22
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previsioni del tempo
in mattinata possibilità di lacrimazioni (è un ciclo naturale) nel pomeriggio addensamenti di pensieri sparsi temporali serali notte bianca
si prevedono tempi lunghi risolti in schiarite all’alba di un nuovo giorno
Id: 437 Data: 24/05/2011 08:59:50
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pieno e vuoto
col sole è sparita anche l’ombra si è persa così la parte leggera del vero
Id: 427 Data: 14/05/2011 22:50:58
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seconda domenica di maggio - comunque figlia
corse all'indietro per spacchettare il dono di essere madre
Id: 412 Data: 08/05/2011 07:27:03
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post-it
aspetto ancora un poco poi mi muovo non è pigrizia è voglia di bellezza non fugga la poesia prima che tocchi il lembo della sera sulla terra
Id: 408 Data: 06/05/2011 08:22:05
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Fuori dal coro
Condivido questo pensiero di padre Lombardi.
Padre Lombardi: "Gravi responsabilità, ma non odio" –"Di fronte alla morte di un uomo, un cristiano non si rallegra mai, ma riflette sulle gravi responsabilità di ognuno davanti a Dio e agli uomini e spera e si impegna perché ogni evento non sia occasione di una crescita ulteriore dell'odio, ma della pace". Lo ha dichiarato padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana.
da "Repubblica", 2 maggio 2011
Id: 404 Data: 03/05/2011 07:11:49
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pasquale
questo cielo spaesato domanda segni nuovi e rondini e rondoni non fanno primavera
Id: 395 Data: 20/04/2011 21:06:32
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fiore di tomba - a vittorio arrigoni -
un fiore è sbocciato rapidità di lampo caldo nel seno della pianta grigio-verde cresciuta sull'asfalto
per oggi non è in lotta per la sopravvivenza
Id: 390 Data: 16/04/2011 11:48:12
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al contadino non far sapere…
altro seme è stato gettato nel solco del dubbio
si adagia il contadino masticando erba spagna e intanto sogna... l’america
Id: 386 Data: 13/04/2011 23:12:22
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altre storie verdi
il garofano porpora
lo stelo s'inginocchia al capo insanguinato spezzandosi le ossa
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le margherite
nel vaso aggettante m’ama non m’ama: abisso è il cielo sopra e sotto
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l’ibiscus malato
le foglie gialle il sole le illumina scuotendo la testa
Id: 384 Data: 09/04/2011 12:13:14
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storie verdi
senza età
il tronco nudo illanguidito davanti alla giovane foglia
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pudore
l’odore di erba tagliata e la formica inebriata dissimula il turbamento dei sensi
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vecchia volpe
l'invidia del vaso per il fiore: fare buon vaso a cattivo gioco…
Id: 383 Data: 07/04/2011 19:17:35
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primavera
prima era vera vera mente non mentiva primariamente verità era primavera di menti vere
Id: 361 Data: 21/03/2011 08:58:11
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da La patria di Patrizia Cavalli
Propongo questa poesia di Patrizia Cavalli: la patria è un condominio!
Ostile e spersa stranita dalle offese dei cortili, dalle risorse inesauste dei rumori per varietà di timbri e gradazioni, braccata dalle puzze che sinistre si alzano sempre non si sa mai da dove; tentata senza esito di uccidere i gabbiani che hanno occupato l’aria e le terrazza con urla litigiose - aerei condomini davvero troppo umani; sbattuta in poche ore da un normanno novembre a un greco agosto, sempre più dubitando, eccomi qui obbligata a pensare alla patria. Che se io l’avessi non dovrei più pensarci, sarei nell’agio pigro e un po’ distratto di chi si muove nella propria casa, sicuro anche al buio di scansare, tanto gli è familiare ogni più scabro spigolo di muro.
Id: 355 Data: 17/03/2011 07:36:13
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buongiorno
nel batuffolo grigio del giorno certa dell’anonimato rido ché i colori li ho visti nel riflesso di asfalto che l’operaio ha sparso fischiettando
Id: 351 Data: 16/03/2011 09:13:54
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tsunami dei popoli
chi pensi di erigere dighe di cartone nulla sa della potenza dell’onda di piena
di uomini e donne col magma nelle vene chiedono pane e libertà con la forza della tentazione o del suo rovescio, la disperazione,
chi vuole appianare deserti per poi alzare castelli di menzogne?
Id: 343 Data: 13/03/2011 16:29:46
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tsunami
dov'eri devastazione? quali mondi annunci e capovolgi corpi?
Id: 342 Data: 12/03/2011 12:12:30
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Growl
Se la vita fosse maleducata, potrei permettermi - qualche volta - di prenderla a schiaffi e poi imprecare per le mani rosse. Invece di mattina la porta si apre con un ammiccante miagolio e di sera il citofono scodinzola prima di urtare la testa sul mensolone.
Id: 338 Data: 10/03/2011 06:57:47
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pesce quasi d’aprile
gli occhi del pescivendolo brillano al primo cliente del giorno. venti euro netti, netta la merce: piglia pesci e persone con l'amo
Id: 314 Data: 19/02/2011 09:12:54
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non-figurativo*
segni sulla tela grezza - balbettii primitivi - un ritmo sul tappeto rifà i passi lenzuola contro-luce le tende filtrano esterni neoclassici (l’arte è libertà)
la visione muove suggestioni di suoni superfici utili dentro spazi inutili pensieri lubrificati in-formali aspettano all’uscita visitatori più astratti figure/non-figure puri colori
* impressioni sulla mostra di Carla Accardi "Spazio ritmo colore" presente a Roma al museo Bilotti
Id: 308 Data: 15/02/2011 23:05:42
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la prima mimosa
ho visto io la prima mimosa: era rosa perché il giallo aspetta un tempo più bello
Id: 307 Data: 14/02/2011 18:07:36
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appartenenza/inappartenenza
di che colore sono le meduse di Lampedusa? e le tuniche dei tunisini? dove si radica l’Africa? l’Europa è misantropa? e noi mediterranei di chi siamo conterranei?
Id: 304 Data: 13/02/2011 11:09:12
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carpe diem
starsene in casa le sere d’inverno
pensando “domani è un giorno normale” come se "normale" fosse per sempre
ogni d’inverno che passa è meno inverno di ieri al contrario la vita si sparge uguale
Id: 300 Data: 11/02/2011 21:26:38
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i particolari per il tutto
ho trovato la mia collocazione più verso la finestra che verso la porta
mi stanno bene il color prugna e il verde petrolio accadono meraviglie
Id: 298 Data: 10/02/2011 08:39:11
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finestre aperte
è tornato l’azzurro a perlustrare bocche vogliose di colori
Id: 294 Data: 07/02/2011 16:44:24
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domenica
senza domenica non possiamo vivere - lo dicevano certi martiri che non ricordo -
e stiamo dentro questa domenica come dentro l’eternità
Id: 291 Data: 06/02/2011 17:20:23
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larecherche - a Giuliano Brenna -
infine mescolare tutte le poesie leggerne ad alta voce tre alla volta sottolineare le parole in mezzo al verso - le altre sottovoce e con tono differente - destinarle all’ultimo arrivato sospirare in fondo alla serata onorando il piatto-unico condito di onestà
Id: 290 Data: 06/02/2011 14:27:36
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Una classe normale
Giorgia chiacchiera Paolo rosica Marco è serafico Luca suona Chiara pontifica Sara è timida Francesco balbetta Ilenia si trucca Gianluca copia Fabiana, assente.
Nel loro rumore non si sente il chiasso. E’ una classe normale le finestre aprono male sotto l’uscio corre voce che tra poco si esce!
Id: 286 Data: 03/02/2011 21:00:27
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vedo passare il mio tempo
alla sera passo al setaccio le fluttuazioni del cuore immergo la mano nel fondo ne studio il rimbombo agito il flusso analizzo il tesoro nascosto confidando che tutto torni al suo posto
Id: 283 Data: 02/02/2011 21:05:40
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ed è un sabato
può essere sgradevole talvolta stare in compagnia di se stessi - ed è un sabato -
una delle tue anime riposa il lavoro non ti chiama il cielo si è preso una pausa di riflessione appoggiato su comode nuvole il grigio annulla i contrasti visibili e invisibili solo gli elettrodomestici come animali da soma si caricano di fatiche indefesse e non si lamentano - non è previsto dal contratto d’acquisto - i giornali dicono le medesime cose di ieri "il fango ha superato il livello di avantieri" una campana suona a morto - lo capisci dai rintocchi lenti - e dentro di te hai quelle voci che si sono insinuate - più subdole sopra i 500 hertz di frequenza -
si stagliano su un rumore di fondo un mix di natura e cultura quasi come una litania che ti accompagna di sabato in sabato, saltando domenica che per fortuna appartiene a un Altro
Id: 276 Data: 29/01/2011 09:58:14
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discernimento
offriti - sole - al cielo freddo dirada l'invidia gli uomini non ti faranno ombra
Id: 269 Data: 24/01/2011 09:05:37
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davanti al monitor
mi esercito nel digitare ritmicamente i quotidiani passi della mia salita
il rumore secco dei tasti mi ricorda che l’input è stato dato una volta per tutte
ne ascolto l’eco ogni volta che vado a capo
Id: 266 Data: 21/01/2011 09:35:46
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in partenza
anche oggi è buono per radere altezze nonostante gli schizzi dal basso della pioggia
Id: 265 Data: 20/01/2011 08:22:33
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poesia
sono pensieri lasciati cadere la gravità non è forza che attira - è un prendere tempo
Id: 253 Data: 08/01/2011 15:06:20
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A testa in su - haiku -
Luna di giorno E’ l’eclissi di sole Occhi velati
Id: 245 Data: 04/01/2011 12:59:57
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luce dietro i palazzi
la luce dietro i palazzi soffusa inganna la vista - dei palazzi solo il profilo - e non si vede oltre -
le tenebre dilagheranno aspetteremo la luce delle apparenze dietro cui nasconderci anche il sole
Id: 240 Data: 02/01/2011 10:17:33
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La lepre e la tartaruga
Ho la sensazione che il tempo si sia dato alla fuga. Ci aspetta al traguardo per farci credere che lo abbiamo in pugno.
Id: 232 Data: 31/12/2010 09:39:23
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Il 2010 è passato
Così sale ancora il Calvario. La croce l’hanno bruciata i ricchi per farci il fuoco di Natale. Nel sudario sono conservati i piatti del servizio buono. I buoni sono quelli per lo sconto al supermercato.
Id: 231 Data: 31/12/2010 00:49:13
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fuori dal seminato
captare l’amore seminarlo su solchi tracciati considerare delle perdite confidare nei frutti
Id: 226 Data: 26/12/2010 21:57:48
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Biglietto d’auguri
Le parole, come sai, si ingorgano spesso. Quello che senti è l’inizio dello scioglimento dei ghiacci. Stanno per terra come pozzanghere. Ci si possono bagnare le mani e con l’umidità incollare le lettere che non ti ho mai scritto.
Id: 215 Data: 23/12/2010 08:50:01
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Natale
come un parto attraverso le secche del cuore boccheggiante coi polmoni immaturi desiderando il ritorno a bracciate furibonde a capofitto nell’amore
Id: 210 Data: 21/12/2010 08:43:38
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Vorrei come Giuseppe
Vorrei come Giuseppe fidarmi di un'idea. Sentire voci. Essere nella luce. Un angelo sarebbe la chiave.
Id: 205 Data: 19/12/2010 11:24:14
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Burattinaia
Tutto è “l’altro”: uno sgabello, una finestra, ciò che inquadro distrattamente ed esiste. Il modo con cui strofino un piatto risparmiando l’acqua corrente. Tra le dita ragnatele d’argento fili invisibili che manovro e talvolta maltratto. I nodi che non so sciogliere. Anche persone, legami.
Id: 195 Data: 11/12/2010 07:55:30
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Imagine - ricordando John Lennon -
dovrei dirti grazie e ancora grazie se ho imparato a vivere senz’altri testimoni che me stessa segretamente e in faccia al mondo e immaginare te sepolto a meditare sull’eterno giro del tempo e cantare sottovoce e senza strumento e vedere l’amore agitarsi e mordersi e sorridere di tutto e non fare più niente
Id: 194 Data: 09/12/2010 14:43:24
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Effimero
Il cielo tende al rosa. La nuvola, gonfia, medita la propria metamorfosi. Il rosa tiene. Trascolorando, la nuvola si deforma. Cielo e nuvola si confrontano su questioni sostanziali. Poi tutto si perde per un vizio di forma.
Id: 173 Data: 24/11/2010 08:05:13
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La regola prima
Non ricordo il primo pensiero della mattina. Se ho un programma in testa o semplicemente ripassi consuetudini antiche. E' una domanda oziosa. Mi ritrovo a fare due conti di sentimento e un bilancio di umore - è un calcolo irrazionale -. Sposto i soliti nomi come anagrammi componendo frasi sempre più lunghe. Ogni lettera è un volto spuntato dal nulla: e ancora cerco la regola prima.
Id: 165 Data: 19/11/2010 09:06:50
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Prima del Triathlon - a mia figlia -
Tituba. Teme la tuba squillante e la Torma concorrente. Turbamenti e patemi di podista Timida.
Id: 135 Data: 23/10/2010 13:38:40
*
Vuotare il sacco
In sogno ho vuotato il sacco. L’ascoltatore era distratto. Ciononostante ho detto tutto. Poi me ne sono andata. Si sa che la morte si sconta vivendo. Raccontarla è farsi lo sconto.
Id: 124 Data: 16/10/2010 08:06:06
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Fattore k*
Dov’è disciolto il potassio d’Etiopia concrezione di lacrime dai colori fuori gamma universale concime per commedianti accaldati di soldi e di potere?
*titolo di un articolo apparso su Nigrizia (ottobre 2010), a firma di Andrea Semplici, che racconta una vecchia storia di affari e poteri multinazionali (l’Italia è stata la prima) riguardo i giacimenti di potassio etiopi.
Id: 122 Data: 15/10/2010 07:14:54
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Riso allo zafferano
Ho colorato di sole un piatto sciatto. Con il riso in bocca i commensali prendono la tintarella naturale.
Id: 117 Data: 13/10/2010 09:05:13
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Al milite non ignoto - Francesco Vannozzi -*
Non credeva nel paradiso il soldato ucciso. Credeva nel dolore nella paura nella morte.
*parole dette da Francesco Giannozzi e riportate da Repubblica del 10-10-10
Id: 114 Data: 11/10/2010 22:37:57
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I folletti poetici
Leggo da un'antologia d'italiano delle scuole medie ("Il rifugio segreto"):
"Un folletto è una breve composizione di 5 versi liberi formata da 11 parole: 1° verso: il nome di un colore (una parola) 2° verso: qualcosa che è di quel colore (2 parole) 3° verso: ciò che il soggetto fa o è (3 parole) 4° verso: un personale modo di sentire, di essere, uno stato d'animo (4 parole) 5° verso: una parola conclusiva.
La cosa mi ha incuriosito. Ho subito provato:
"Rosa Il volto. E’ la rosa! Hai bisogno di rifiorire? Sì."
Id: 68 Data: 17/09/2010 09:18:40
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Ma bisogna proprio pubblicare tutto?
Consiglio vivamente la lettura del volume di Enzensberger-Berardinelli: "Che noia la poesia". Il titolo è ovviamente paradossale. Gli autori tentano di sfatare la diffidenza che molti hanno verso la poesia e di mostrare quanto la poesia faccia parte della nostra vita, oltre che del nostro retroterra culturale. Molti sono gli esempi d'autore. Vengono mostrati i "trucchi" del mestiere di poeta e proposti esercizi per cimentarsi in prima persona. Il libro è colto, nonostante lo stile un po' scanzonato. Riporto un breve passo: "Ma bisogna proprio pubblicare tutto? Beh, no. La lirica è l'unico mezzo di comunicazione di massa dove ci sono più produttori che consumatori. E' una circostanza che molti poeti considerano desolante, al pari del fatto che con la poesia non si guadagna quasi niente. Ma forse è proprio questo il bello della lirica: che non rende. Un lusso impareggiabile! I grandi guppi industriali non hanno chance: devono assistere impotenti alla perdurante, gioiosa fioritura della poesia." Che ve ne pare?
Id: 63 Data: 09/09/2010 18:02:00
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Che fortuna!
Stiro panni con accanto l'Opera in versi di Montale. La fortuna aiuta chi osa unire il profano all'eterno umano.
Id: 55 Data: 31/08/2010 19:32:28
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La fine o l’inizio?
Il giorno è finito e già penso all’inizio della notte, vigilia di un altro incominciamento. Chi è il motore primo?
Id: 49 Data: 15/08/2010 22:40:41
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Ferie d’agosto
RI poso! PO sso SO gnare RI cercando PO sizioni SO porifere!
Riposo sopori-fero (Fero = porto) Parto?
RI me PO rto SO ltanto
Id: 36 Data: 01/08/2010 19:16:22
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Poetica e tecnica degli haiku
In una località presso Torino (Riva presso Chieri) è situata "Cascina Macondo": scuola di dizione, centro nazionale per la promozione della lettura creativa ad alta voce, direttore artistico Pietro Tartamella. In particolare insegnano la poetica e la tecnica degli haiku e attivano vari altri laboratori creativi (anche di manipolazione e interculturali) per ragazzi, insegnanti, disabili. Su youtube ci sono anche alcune lezioni tenute da Pietro Tartamella presso l'Università di Caserta, sempre sugli haiku. Scrivere un haiku non è cosa facile. Imparare a vedere e ascoltare quello che c'è dietro ogni singola parola poetica, cogliere "la piccola esplosione di luce", cioè l'intuizione, che fa comprendere il senso o associare campi semantici apparentemente lontani (come in ogni poesia avviene) è un tirocinio formidabile per affinare la nostra sensibilità e passione verso la poesia, la lettura in generale.
Id: 34 Data: 28/07/2010 14:55:29
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Discorso sulla poesia - contributo -
Faccio mio un pensiero di Patrizia Cavalli, tratto da un'intervista di Liza Ginzburg:
"La poesia secondo lei, da dove viene?
E' una cosa molto misteriosa. Credo provenga da una certa area del cervello che sta a metà tra quella della musica e quella della parola. Perché suona. E' una parola che suona. Ma in un modo tutto suo che non ha veramente a che fare con la musica, è un altro genere di sonorità. Io credo all'ispirazione, come a un'affezione biologica, una forma del patire, un essere esposti. Ma l'ispirazione da sola non basta alla poesia, bisogna saperla riconoscere e accoglierla.
Come si manifesta?
C'è qualcosa che percuote le mente e la commuove e forse la convince a sciogliersi, a uscire dalla sua compatta unità. E allora è come se la nostra sostanza si facesse volatile e staccandosi da quel che la tiene insieme esce dai propri margini per mischiarsi al mondo in uno spazio comune, perché anche il mondo si muove verso di noi: due empiti che s'incontrano a metà strada, né dentro né fuori, ma lì vicino o tutt'intorno, come un'aura. Ma nel vuoto che si crea per questo cedimento di sostanza resta scoperto un nucleo vibrante: lì stanno le parole, che bisogna andare a cogliere porgendo ascolto. E' uno strano esercizio di attività passiva o forse di passività attiva. Perché intanto il giudizio procede nelle sue funzioni: sceglie, accetta, elimina. Ma lo fa in un modo così veloce, anche se frigido, da trasformarsi quasi in istinto. Con questo non penso certo di rivelare la formula operativa o gli ingredienti della poesia. E' soltanto uno stato psico-fisico nel quale mi ritrovo abbastanza spesso, anche se non è sempre così. Certe poesie brevi, per esempio, sono lì già pronte, si sono formate a mia insaputa, arrivano tutte allegre cogliendomi di sorpresa, loro bussano e io apro, devo solo trascriverle. Senza nessuno sforzo."
Condivido e rispondo al contributo precedente di Anna Rita Armati. Ciao.
Id: 21 Data: 16/07/2010 13:21:58
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