Natale è tempo di canzoncine:
da Jingle bells, O Tannenbaum
fino alla cantilena
del vecchio Brahms;
nelle famiglie
è tempo di luci e discussioni
per il pranzo dai suoceri
o presso i propri
genitori, nel caso siano
ancora vivi.
E’ tempo di decorazioni
e di inutili regali
e di bambini sempre più rari.
E’ tempo di grandi abbuffate
e di pasti
mal digeriti, fra tensioni
sottaciute
per non guastare
l’auspicato buonumore.
Per i più giovani, Natale,
è tempo di domande invadenti
sui progetti imminenti di studio
o matrimonio, mentre,
i più maturi,
è scontato che non abbiano
desideri. E’ tempo
di sgradevoli intrusioni
e di ricordi
di quando eravamo
anche noi marmocchi.
Ma Natale è pure tempo
di solitudini e finzioni;
eppure, in televisione,
la pubblicità ci ripete
che in questi giorni
siamo tutti più buoni.
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