Pubblicato il 12/12/2015 10:34:54
Io che guardo alla finestra cercando tracce, tra la neve, sobbalzando ai giochi d'ombra del cielo; la sala da ballo sontuosa alle mie spalle, vestita in mogano, alto, grande il lampadario, desolatamente è affollata da fantasmi e cornacchie che non fanno altro che alzare dalla terra un senso, vuoto;
mentre polvere s'accavalla alla polvere ch'è accampata, nelle fessure del pavimento a smalto, sui ripiani delle mensole, sul dorso della sazie tarme, sulle nocche delle mie cieche dita.
L'alone sul vetro ti parla di me, del mio calore, che t'aspetto...
Oh il tuo sguardo setato che con leggerezza, scopre le mie gambe e m'illumina di pelle ridente!
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