“Poscienza” … una recensione irriverente.
Il nuovo libro di Roberto Maggiani – Il ramo e la foglia editore – 2024
Una “relazione necessaria fra scienza e poesia?”
La domanda, in calce nella nuova esperienza poetica dell’autore, sottende a uno status esperienziale imprescindibile, soprattutto se consideriamo i suoi pregressi antologici: “Quanti di poesia” dove affronta un percorso quantistico di sviluppo evolutivo e, “Spazio espanso: un solo mondo tanti linguaggi”, una sintesi rigorosa di ragionamento matematico applicato alla ir/realtà poetica, in cui si denota un certo continuum con le tendenze indicate dalla ‘nuova poesia contemporanea’ che altresì apre un «neologismo che cerca di unificare un apparente dualismo, due ambiti, due competenze, due passioni», che per l’appunto riflettono maggiormente gli interessi dello studioso nonché del ricercatore Roberto Maggiani, ovvero la fisica-olistica e la matematica quantistica …
Non vedo l’orizzonte
eppure |- è lì davanti
Dacché nasce “Poscienza” con la quale l’autore s’impone di dare una risposta a un’altra domanda, del “perché la poesia non dovrebbe potersi propagare a partire da una lingua cesellata sulle diverse suggestioni?”, se vogliamo legittima inquanto risponde al connubio poesia/scienza al passo con l’evoluzione scientifica e le ordite deflagrazioni negli ambiti più diversi, in itinere: dalla letteratura alla musica, dall’arte alla psicologia, alla scienza vera e propria. Trattasi quindi di una sperimentazione concreta che l’autore avanza con cognizione di causa sulla base di ripercussioni scientifiche che rispondono perfettamente al quotidiano poetico frutto della ricerca più avanzata …
Qualcosa non ci è chiaro dunque
qual è la domanda che non sappiamo porci?
[senza domande sarebbe tutto chiaro, come al gatto]
Ne fanno testo gli esempi in apertura del libro in cui non a caso egli fa riferimento al Galilei de “Il Saggiatore”, in cui lo scienziato sottopone la realtà “sensibile” passando attraverso l’osservazione diretta del fenomeno naturale, (la ‘sensata esperienza’ di cui parla più volte nelle sue opere) e la sua traduzione in termini scientifici che egli desume dall’analisi matematica …
La mente oscilla tra un minimo e un massimo
qualsiasi …
[tra gli scienziati c’è chi giura si tratti di un cartoccio di calamari fritti]
Smentito sul nascere ci si accorge che le domande non si limitano alla sola premessa, che bensì pagina dopo pagina oltrepassano la fine del libro senza che noi lettori ce ne accorgiamo – perché? – mi chiedo, ma questa volta la risposta è ben più semplice, altrimenti l’interrogativo così posto sarebbe piuttosto un’altra domanda alla quale è difficile dare una risposta. Lasciatemi dire che la sensazione è quella che l’autore si stia prendendo gioco di noi con un ‘fare’ arguto e smaliziato che va oltre la domanda/risposta, ponendosi di qua e di là della soglia fra il sarcasmo e l’ironia, l’irrisione cosmica e la deontologia scientifica, nel flusso costante del gioco che egli stesso ha coniato con “Poscienza” = Poesia e scienza, il cui interscambio possibile avviene tra pseudo-scienza e fiction-poetica …
Il gioco da questo lato è matematico
è duro ma si può fare
[risalire il fiume-temporale come salmoni]
La fase successiva infatti prevede l’elaborazione di dati algebrico-matematici per approdare, infine, a un esperimento che conferma un risultato già riscontrato dall’esperienza …
…è un ardito gioco di fantasia
fatto di ascensori geometrie
e particelle su traiettorie incerte
dentro a bolle di vuoto espanse
(e così via)
Ma se l’esperienza dello studioso è il dato, allora …
Una nano-somiglianza_qui
a un Tu_di-là
sembra rispondere a ogni (mia) domanda
semplicemente negando la risposta
Così come, tanto per attenerci a Galilei, che nelle sue indagini si affida all’esperienza derivata dai dati sperimentali a sostegno del suo pensiero scientifico come, nel “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” affronta la questione fondamentale sulla veridicità delle nuove teorie copernicane contro quelle tradizionali tolemaiche, onde dimostrare l’inconsistenza scientifica che all’epoca minava le posizioni dei tradizionalisti, a fronte della quale quest’oggi assistiamo alla levata di scudi degli stessi contro la contaminazione poetica, negando alla globalizzazione i possibili intenti …
…non riesco a concepire
come tutto questo avvenga e dove
ci deve pur essere un principio
sotteso-al-mondo
[una spirale riporta sempre il pensiero al centro (nel momento esatto in cu (i_i) l cielo minaccia pioggia)]
Ma non abbiate timore, pur senza scomodare l’Inquisizione quella a cui assistiamo è piuttosto una guerra linguistica in cui al massimo vengono aggiunti spazi irrisolti, plus una punteggiatura equazionale che non cambia il senso delle ‘parole dette’, piuttosto aggiunge al linguaggio poetico una simbologia scientifica che ‘sulla carta’ lo trasfigura in qualcosa più vicino all’arte meccano- grafica che sta alla visione di un ‘passato al futuro’ non poi così distante dalla proposta Futurista …
Come avvengono la memoria
il pensiero e la fantasia
in un chilo e mezzo di materia?
[a cosa mi serve una macchina pensante]
Neppure Lucrezio in “Della natura delle cose” ( ) si chiede …
Chi calciò la palla^stella
verso questa metà campo
[e chi fischiò l’inizio della partita]
Pertanto è sempre possibile avvalersi di nuove argomentazioni …
Suppongo che il cosmo nasconda certi segreti
nella mia costellazione di tormenti
…
Sei un bersaglio : se la morte farà centr(o_o)_meno
è una questione di statistica
Come per l’appunto rammenta l’autore stabilendo con ciò un ‘ponte cosmico’ tra le parole dette e quelle mancanti, tra la stabilità e la durata del discorso poetico, le cui interpunzioni si offrono a una diversa dinamica di pensiero, permettendo un tempo riflessivo psico-filosofico affatto trascurabile, tendente ad annullare l’ordine stereotipo e stantio di molta lirica nostrana, distraendola dalla rima protratta, dalla temporalità della scrittura, per avvicinarla allo spartito musicale, alle modalità del suono …
Il suono [ogni suono] può_essere (sostitutivo della) parola che trasporta significato {ma le parole possono_essere suoni senza significato} tutto nel cosmo può_essere alfabeto_e_lingua : le disposizioni degli astri le combinazioni molecolari le fluttuazioni luminose | ogni variazione di qualsivoglia grandezza → un discorso ampio con un solo significato
[chi lo capisce è beato!]
E inoltre …
Chi ama i super-eroi [si] riconosce
[per] una vaga speranza di esserlo
…
mi-domando-io
: perché essere-increduli quando si può credere (?)
154y75 è il codice dell’amore –
un messaggio non in chiaro
dal cifrario polialfabetico del cuore
la critt(o)analisi non dà il risultato atteso…
comunque il cuore tiene il ritmo
e il cervello la ragione ↓
per quanto rassegnato e incerto
dentro ai flussi dell’amore
possiede l’algo-ritmo
che rende chiaro il battito
[so anche trovare una soluzione all’equazione della morte]
Del resto perché avere paura della morte se nessuno l’ha mai conosciuta prima? Ecco un’altra domanda – mi chiedo se queste domande non finiscono davvero mai? – avvenendo a dar ragione a Zygmunt Bauman (il sociologo per eccellenza di questo nostro tempo), quando ne “La società dell’incertezza” respinge la stabilità e la durata, affermando che l’apparenza ha preso il posto della sostanza, che nel nuovo “disordine mondiale” per impedire che l’uomo diventi “uno straniero anche a se stesso” occorre forse guardare ad altre strategie di sopravvivenza …
Ho sempre detestato [il fatto]
che qualcuno
potesse immaginarmi
seduto sulla tazza
nell’atto dello sforzo necessario.
…
La tazza {come un trono in attesa}↓
↑se¬_la_faccio_esisto
[altrimenti] ψ tutto si congela ψ :
esistenzialismo [sartriano]_
_allo_stato_puro
Spaziando tra libertà cosmica del quotidiano e l’esistenzialismo sartriano dell’autore, a quanto pare “non nasciamo vili o eroi, lo diventiamo con le nostre scelte”, è forse questo il messaggio ultimo che Roberto Maggiani vuole dare in questa sua nuova antologia improntata sull’incertezza della ragione, una questione/porta sempre aperta in ognuno di noi ‘costretti’ a vivere la realtà/irrealtà del quotidiano di cui perdiamo costantemente la connessione …
La ragione |è incerta
se gettare un ponte tra noi due
→ o se oscillare come la porta
che ti ostini ad-aprire ▌e a chiudere ▌
{tu rimani [al_di_là ( ) io al_di_qua]
di una sottile linea cutanea
→entrambi nello spazio delle nostre matrici cerebrali}
: apri la porta →[poi] la chiudi e te ne vai
→[quindi] torni e la riapri : entri-esci-e-la-richiudi
[forse (io) vedo la porta dove tu vedi altro?]
Ma Bauman, come già Sartre, Weber, Kafka, Canetti e altri, suggerisce di prendere a riferimento la “La società individualizzata” che all’ ‘altro’ cui si riferisce Roberto Maggiani, sostituisce l’ ‘altrove’ che è ben altra cosa, come a voler cercare una linea di fuga …
La follia della port(a_a)pri e chiudi →
te ne vai → poi torni → e la riapri → e la richiudi
→ e ancora te ne vai
{ma prima di andare sorridi alla porta chiusa||}
…
Io [in tutto questo]
dove (che cosa ci) entro?
(sono qui per caso)
Sono qui in ogni caso – risponde l’autore del gioco che si ripete:
→ entrambi nello spazio delle nostre matrici cerebrali.
“In ultima analisi la matematica è un’impresa basata sulla fede. E la fede è una faccenda aleatoria” scrive Cormac McCarthy.
Dacché l’individualizzazione trova il suo ‘spazio espanso’ appena formulato in forma di frazione …
La cui condizione algebrica (C.E.) è ↓
Dio = 0
Ebbene delle due una che spieghi l’evidente ossimoro: l’altro e/o l’altrove? …
{Sono – dove non vorrei
[cammino e vado – dove non vorrei
(desidero il corpo di chi attraverso – e non vorrei)]}
S’intuisce che potrei andare avanti ancora per una buona mezz’ora, tuttavia penso che basti quanto detto per accendere la curiosità d’ogni lettore attento alla ricerca di senso, anche se c’è da stare tranquilli di non dover sostenere alcun (in)evitabile esame. Tuttavia va detta un’ultima cosa che vorrei dire e che anzi in ultima istanza l’autore avverte ...
Potrebb(e_e)sserc(i_i) nulla
→ invece c’è qualcosa↓
a causa del quale ho il mal di testa.
…
Ogni cosa è uguale a se stessa…
perché scrivo [?{] se di questa poesia
nessuno capirà nulla e scriverla è arbitrario
tanto quanto mangiare una caramella! [?{]
…
A quale scopo muovo verso qualcosa!?
…
:al di là di tutto [della_salute (e_e)della gioia]
c’è la morte in agguato
e sa bene quando saltarmi addosso
→ [per] disperdere ogni molecola
→ [e] riabilitare il nulla.
“Qualcuno deve (pur) continuamente pensare il mondo perché questo esista. O anche pensare e osservare colui che pensa e osserva il mondo… Un affare incasinato. Posso fare questo turno ininterrottamente?” si chiede e ci chiede Georgi Gospodinov. E no, adesso basta. Di questo passo non finiremo mai con le domande. Al dunque, perché non posso farlo io? – risponde Roberto Maggiani ipse dixit, in veste né di poeta né di scienziato, bensì di poscienziato...
Forse anche questo libro può aiutarci a tentare una risposta!?
Note:
Roberto Maggiani - “Quanti di poesia” - Edizioni L’Arca Felice e “Spazio espanso: una sola lingua tanti linguaggi” – eBook LaRecherche.it
Galileo Galilei - “Il Saggiatore” e “Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo” in Opere, Società Tipografica
Filippo Tommaso Marinetti - “Saggi sul Futurismo” - ET
Tito Lucrezio Caro - “La natura delle cose” - BUR
Zygmunt Bauman - “La società dell’incertezza” - e “La società individualizzata” – Il Mulino
Cormac McCarty - "Oltre il confine" - Einaudi
Georgi Gospodinov - “Fisica della malinconia” - Voland
Nota del recensore:
Tutti i corsivi sono di Roberto Maggiani, con qualche piccolo taglio e aggiustamento tipo-grafico di cui chiedo venia all’autore della raccolta. L’autore: Roberto Maggiani, Carrara 1968 Laureato in Fisica all’Università di Pisa, vive e lavora a Roma. Poeta e scrittore, nonché editore de “Il ramo e la foglia” e co-autore con Giuliano Brenna della Rivista letteraria on-line La recherche.it. Molte sono le opere in versi e traduzioni di poeti portoghesi e varie antologie poetiche.
Sitografia:
www.robertomaggiani.it
info@ilramoelafogliaedizioni.it
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