Fu viola quella notte
come fiori di bouganville
sulle mie tempie e dietro casa.
Incessanti sospetti di silenzi
mi esplosero lividi
in bocca e nelle crepe dei sospiri
come grappoli appassiti
furibonde raffiche
mi schiantarono fin dalle radici
[Ombre barriere fughe]
il vento frusciava indifferente
nell’ansimare d’un presentimento.
Perchè dovrei confessarti
il vortice del cuore
nel magma incandescente senza posa
perchè mai in agonia
mi parve sulla battigia
il rumore del mare
quando azzurro era il sogno quella sera
e tu come puoi conoscere
la misura dell’amore che non ha misura?
Ricordo tra un mucchio di pietre e l’infinito
sperso quel viola che ancora m’assale.
Ora capisco il colore della notte...
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