Il labbro è rotto, guarda, ed il rossetto?
Oggi non lo metto. Maledetto il giorno
che ti vidi. Perché gridi? quanto dolore
finora mi hai portato? Rinnegato
per nulla hai l'amor nostro, mostro, ecco, mostro!
Mamma dove sei? Ti chiamo.
Mi senti mamma? chiamo...
T'amo mamma che ora sei lì in Cielo.
Me lo dicevi sempre - è un disgraziato! -
ed io sciocca non t'ho mai ascoltato.
Piango in silenzio sullo specchio.
Gonfio è anchè l'occhio. Io t'imploro, mammetta,
di lontano dammela tu una mano. Come ci vado
io così al lavoro? Che diranno le colleghe?
che risponderò loro? Le scale, anche stavolta?
oppur, sbadata, il comodino,
il solito pensile, il lavabo o il camino?
Ho sentito un rumore, mammina, ti saluto.
Un bacio sul labbro dammi di velluto e scappa.
La tua figliola, sfatta, trema. Ebbro è tornato
adesso l'orco delle nostre fiabe
- te le ricordi, mamma? di’ ricordi? -
il mostro che mi raccontavi
in favole ormai tanto lontane.
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