Pubblicato il 30/07/2017 10:37:03
(per Georgos Seferis) Pazienza, per capire. Per scrivere un verso. Per costruire le cose più semplici e le magie. Come la luce del mare ti cambia: al mattino sei una persona alla sera un’altra. A volte un’ebbrezza a volte un disagio nelle ossa. Una linea di confine tra l’altro mondo e questo. Ma esiste? Pazienza di apprendere nel tremolare delle onde come dal loro fluire si scoprono le vertebre dei versi. Ancora pazienza e ossessione. Sai le lingue. Sai leggere i geroglifici. Ma l’immagine autentica del sapere è l’acqua del mare, la sua nota ondulata, lo schiumare tra scoglio e scoglio, il suo disegnare la terra e la terra docile che si fa disegnare da lui il grande, forte, sonoro equilibrio. http://www.filidaquilone.it/num036frisa.html
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