Pubblicato il 20/09/2015 15:26:40
Ricordi la dolcezza di quell'autunno nella pioggia leggera per la via? La strada si perdeva tra filari di cipressi in un ricamo all'orizzonte fra i casolari.
I colli fiorentini s'accendevano di luci nella sera ed ottobre stendeva caldi colori in un'agreste elegia dai contorni nitidi e chiari.
Ci trovammo poi per caso nell' incanto senza fine del Chianti tra contrade, vigneti e la musica di fiere itineranti.
Nell'antica piazza, forse era Greve, all'ombra della torre ci accolse ridente una trattoria.
Luci ardenti, chiacchiere in compagnia, visi gioviali; s'illumina il cuore al ricordo lieve... Era assente solo la malinconia!
La tovaglia di lino ci attendeva in un candore niveo di festa. Un bouquet di viole posato al centrotavola nella fragranza di cose perdute vivo alla memoria resta.
Pappardelle al ragù di cinghiale soffici e fumanti, chianina arrostita su rami di ginepro furono accolte con un applauso da tutti gli astanti in un'atmosfera di gioia generale.
E poi musica, canti, cori in compagnia e una selva di calici rubino di ottimo Chianti... Quella sera, la tua mano nella mia, alla tristezza fu dato il foglio di via.
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