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plegaria lucerna

di Ariel Mendieta
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Pubblicato il 12/03/2009 00:38:43

¿y si contigo muero?
¿y si lo dejo todo?
¿y si arrojo una palabra al infinito?

dulce atardecer del alma donde, a cercenar mi pecho, precipita el día en cascada invernal. me sienta bien la atroz ceguera arrebolándose en torno a mi único rostro, en tanto miserables diademas esbozan los hombres en virtud de la justificación de sus cuerpos. yo no soy un hombre, nunca lo fui. sólo creo en las rojas nubes y en todo un cielo de cobre y mármol. siento miedo ay de mí y de mis fantasmas; de la oscura venganza del mundo. el perdón no es un templo y asiduo es el maldito centauro de azufre que me inunda el espacio. ¡cuán tarde es! veo tu mano que llega, veo un blanco y esponjoso manto cubriéndolo todo; y es que con el día me siento despertar a una nueva hora. me rebalso de tiempo, y mi voz de candado lenta se abre al amanecer del hombre. no hay salida, no sé si vale la pena, pero no hay salida. ¡cómo he crecido! ¡mírame llorar! ¡soy el ojo del mundo! ¡soy una humana venganza!

escuchemos ahora la canción asolada:

¡qué hermosa noche para bailar sobre el mundo!
¡qué hermoso río para internarse en la noche!
el maravilloso umbral de la belleza
tentando al paladar de mi alma, y un susurro
de millones de luciérnagas iluminando
mi dilatada mente de cristal.

¿sientes la ventisca azotar nuestros rostros? es la sarracena de mi mundo que esgrime venganza: la dulce venganza que, amorosamente, me abraza; que me inunda entero. ¡es sólo en mi contra! ¡es sólo mía! es la iluminación que llega desde más allá de mis manos ¡es un niño puro! ¡déjenme solo! estoy partiendo. ¡oh llaga, oh filo! estoy partiendo. ¡ay de mí!

¿quién podría resistir tanta dulzura?

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