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Signora Ingrid

di Fabrizio Fabbroni
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Pubblicato il 04/10/2016 18:28:05

Dai ricordi del 1997. terremoto in Umbria. Capito' che il gruppo di coordinamento di Foligno, non ci inviasse solamente a fare sopralluoghi, ma anche a portare aiuto in luoghi sperduti delle montagne sopra alla citta'. Cosi' una mattina mi capito' di dover guidare un piccolo camion, pieno di ogni cosa per il sostentamento delle persone, e di seguire una camionetta della Croce Bianca in un lungo giro. Erano passati due giorni dalla prima violenta scossa ed altre ve ne erano state, nell'area che avremmo visitato vi erano molti piccoli agglomerati di case, con pochi residenti, in cui nessuno ancora era andato. Non si sapeva nulla di cio' che potevamo trovare, dalla ricognizione degli elicotteri non sembrava ci fossero grandi problemi, invece di problemi ne trovammo e tanti. Prendemmo la strada per Colfiorito ed alla prima indicazione prendemmo a destra, la strada bianca era erta ed il camioncino procedeva in prima molto lentamente, la camionetta andava avanti e ci aspettava se ci fosse stato qualche problema o incrocio. Il problema ci fu quasi subito, due tronchi erano caduti ed ostruivano il passaggio, gia' si pensava di dover tornare indietro, quando si senti' il rumore di un motore: erano due mezzi dei vigili del fuoco, che erano stati mandati a portare soccorso in quella zona e che ci avrebbero seguito nel nostro giro. Problema superato, si riparte, incontriamo alcuni gruppi di case, che non hanno grossi problemi, le persone ci aspettavano e diamo a loro quello di cui hanno bisogno, li ascoltiamo e portiamo un po' di conforto. Andiamo avanti, la strada diventa poco piu' di una mulattiera ed il camioncino fatica a procedere, arriviamo, dopo una stretta curva in vista di un piccolo agglomerato do case, qui i danni erano notevoli. Di cinque case solo una e' rimasta in piedi, ci fermiamo in una piccola radura a ridosso del muro di cinta della casa che era rimasta intatta e di fronte a due tende da campeggio. Dalle tende escono alcune persone, dalla casa altre persone, in tutto una ventina, a dire la verita' non ci accolgono benissimo, uno di loro con l'unica macchina salva era partito per Foligno per chiedere aiuto e non si era piu' visto, ormai disperavano che arrivasse qualcuno da loro e si erano dati da fare e si erano organizzati, grazie anche anche alla disponibilita' della proprietaria della casa salva. Conobbi Ingrid, signora olandese, che, dopo la pensione, aveva lasciato l'Olanda e casualmente aveva percorsa quella strada di montagna, si era innamorata di quel piccolo gruppo di case e ne aveva acquista una, l'aveva ristrutturata secondo le leggi, ed oggi era l'unica salva ed aperta ai suoi vicini meno fortunati. Anche qui demmo tutto quello che era necessario, i vigili attaccarono una unita' per la corrente elettrica e verificarono la stabilita' della casa. Divenimmo amici, io e la signora Ingrid, e fu l'unica volta che lasciai il mio numero di cellulare. Con lei ci sentimmo spesso, ci incontrammo volentieri a Foligno per un caffe' e per un racconto della nostra vita, poi un giorno vendette tutto e riparti', mi disse che la nostalgia e' un sentimento che non si puo' nascondere, non ci sentimmo piu'. Addio signora Ingrid.


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