La gabbia …
Spesso occorre rimuovere
bisogni, desideri del mondo fuori,
per sentirsi liberi dentro,
in quel carcere che a volte è
la propria vita, il vuoto dell’anima
la secchezza di un cuore ormai
esposto all’indifferenza immonda
di umana…gente.
Già quante volte son caduto
sbucciandomi le ginocchia
della mia dignità,
sanguinando lacrime
e piangendo sangue da occhi
arrossati da speme e disperazione.
Parole di conforto
e di sussidio al mio cervello
non arrivano più,
tanto si è indurito, e sordo
il mio ego balbetta
con gli occhi ormai
buoni e umidi ma solo per lui,
quel caro mio amico ;
un cucciolo di cane
bastardo come me
perché ibrido della vita,
nato da due razze diverse
l’amore di chi si dona
e l’egoismo di chi approfitta
e se ne fotte!
Prima o poi uscirò
da questa ……gabbia!
Lucian Capaldo 02 luglio ‘15
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