Il mio ring
Scivola in un grigio vortice,
trascinata da una forza sovraumana,
Ia mia esistenza, senza peso alcuno.
Essa s ’avvita in quel turbinio
Il cui nome è tristezza.
Son disarmato di fronte
a tanta violenza.
Ogni splendor interno
offusca.
Ti risucchia, fino
a svuotarti a mo’ di un
sacco vuoto, e ti incurva,
ti prostra e ti rallenta
Ti uccide a poco a poco.
Su quel ring poi realizzi.
Resisti ai duri colpi
e ti prepari a colpire.
Son pronto sai !
Allora mi circondo di specchi
mi piaccio , mi voglio bene.
Mai più commiserazione
Mai più rifiuto di vita.
Con scatto di reni e di cuore
ripercorro
quel vortice al contrario
svito la tristezza
riemergo , mi raddrizzo
riprendo la velocità
della mia vita.
E’ solo il primo round
di un incontro che si concluderà
per ko ……….
No…. non mio!
Ti amo troppo vita!
Luciano Capaldo 25 giugno ‘15
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