Pubblicato il 23/06/2015 22:39:59
Io ti invoco . Ti invoco e ti chiamo, anima. Una lieve ombra ti lascia affiorare sulla carne prima del mattino , dentro una foglia che non ha più voce. Ecco: cielo e terra esistono. Loro voce è la stessa evidenza. Così esisti nei rovi affilati dal libeccio in moto contrario a vele tese nell’ora incerta che precorre il giorno, quando a detergere gli inferni un sole ostile posa su nembi di cenere. Tu esisti nei dossi del deserto ostinato che ci coglie, nei frantumi di filari dentro la radura quando la morte intera reclina a immaginarci ancora vivi. Tu esisti quando affondano le navi tra le onde riflesse in ogni gradazione screziate di barlumi come artigli tra fessure. Accade di ritrovarti nuda ai piedi della terra come impronta nello scorrere dei tuoi umori, e se io piango come al capezzale di mia madre è perchè nulla vi ho potuto trovare dove tu non fossi. Se ti invoco è perchè niente di ciò che vede il giorno svanirà per sempre e finchè tu esisti si può ancora approdare alla profonda spiaggia dove il rumore tace.
© Maria Allo
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