Odo intorno l'ore del silenzio
come in una barca in mezzo all'oceano,
non sole che splende ma oscuro selvaggio
il braccio che strappa la pelle dal volto.
Il buon viaggio si chiamò,
a cercar bottiglie di messaggi
tra le creste accavallate di burrasca
ma cieco e sordo l'occhio triste si spense
e del viaggio il buon fine sperato
al peschereccio solo male portò,
reti vuote
ed i fantasmi che affliggono le menti
succhiano via il mio sangue.
Odo intorno l'ore del silenzio
che il corpo distrugge,
tento vano di lanciare la mano, ma non arriva...
tento di levare l'ancora, ma s'incaglia...
tento di scrutare la riva,
ma non posso vederla...
Alché, in questi rintocchi spenti
mi perdo, senza una ragione.
-Nando-
23/3/15
9:08 pm
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