Pubblicato il 06/06/2018 06:24:37
Bla, bla, bla 6 il nuovo che avanza. Papparaparaparapa, papparaparaparapa! (squilli di tromba in parlamento). Che entrino i giullari! (annuncia liscia e gassata la presidente). Tang, bam, sham, trottrot, (rumori di quelli seduti più in alto) Brrr, trrr, slop, stang, whruuum, mitmit (rumori di quanti occupano gli scranni più in basso) …
Ed ecco lo spettacolo ha inizio e tutti (giornalisti della TV, dei quotidiani più affermati, dei social e tantissimi altri), credendo di assistere a uno spettacolo distensivo, di savoire fare, di ‘vogliamoci bene’ e quant’altro, le loro facce appese ci dicono che c’è un ma che sa d’interrogativo …
Ammettiamolo, c’è sempre un ma in qualunque attesa, con ‘er bucia’ premier al centro, lo ‘stolto’ (che sogghigna) alla sua destra, l’ orbo’ (ottuso perché vede solo da un lato) alla sua sinistra, e tutto lo stuolo di comparse (leccaculi, avventori dell’ultimora, sostenitori interessati), piazzati d’intorno, sembra di assistere a una sacra rappresentazione della passione, dove s’attende dall’alto che s’appressi l’epifania, quando avvolto dalle nuvole, s’intravede appena il governatore assoluto del creato che leva il dito contro l’ignavia …
L’emanazione della sua ‘luce r(u)ossa’ invade l’intero salone / abside / castello / fortezza e tutti (non proprio all’unanimità) attendono d’essere investiti del sapere esclusivo (ultimo nella graduatoria dei cretini), affinché in prosieguo ognuno possa dire la sua, molto democratica (e anche molto pittoresca), a seconda del proprio grado (alto o basso) d’investitura, più o meno consentito dal ruolo che non si è scelto in conformità delle proprie capacità conoscitive, intellettuali, acquisite sul campo ma …
E (ecco il ma che ritorna), secondo favoritismi, regalie, nepotismo, che sono le solite merci di scambio di un baratto che si ripete dall’antichità ad oggi, (cioè più o meno dal medioevo della nostra repubblica), che non ha niente di democratico, bensì di poteri occulti (esoterici e massoni) che manovrano per vie ‘cervelliere’ i nomi nel disporre delle facoltà governative. In breve, più stupidi sono quelli che occupano i posti di comando, più li si può indirizzare e controllare (mercati, borse, produzione, forza lavoro) ecc, ecc. …
Intanto lo ‘stolto’ (senza arte né parte) sogghigna per tutto il tempo della parata, spesso spingendo lo sguardo verso il basso per nascondere la stupidità di non capire una sola parola di quello che ‘er bucia’ sta elencando a mo’ di lista della spesa, o, forse, a controllare di avere ‘le palle’ per sostenere le improvvide promesse di quello che dovrebbe essere il burattinaio e che invece (anche lui premier) è appeso ai sottili fili che qualcun altro muove dall’alto ...
Oh, non c’è che dire, l’ ‘orbo’ ci vede benissimo, ha rilevato il palco della rappresentazione e adesso si prende il laggio dell’operato (pessimo) degli altri. Del resto accade lo stesso al cinema, non perché il film non vi è piaciuto, qualcuno vi restituisce il prezzo del biglietto. D’altra parte, se neppure questi giullari sono capaci di farci ridere, dobbiamo cominciare a pensare che qualcosa in noi proprio non va, che i conti non tornano, che davanti alle urne abbiamo sbagliato le nostre scelte …
Ed è così che l’ ‘orbo’ inoltre potrà usufruire dei benefit previsti e della pensione (da parlamentare) senza aver maturato ‘punti’ d’una qualche invalidità. Lui sì che potrà assicurare un futuro ai suoi figli, e voglio vedere se una volta raggiunta la maturità, non li invierà a studiare all’estero, dopo che avrà vietato l’accesso nelle nostre Università agli immigrati. Vorrò vedere se gli altri stati ci mandassero indietro tutti gli italiani che sono all’estero (ed io ne ho conosciuti e posso dire che non sono tutti stinchi di santo), come reagiremmo …
Allora sì che ne vedremmo delle belle, vedremo se sarà disposto a fare un poco di posto ai suoi ‘fratelli’ di congiuntura (?). Personalmente penso proprio di no, che non troverebbero quell’accoglienza che umanamente andrebbe data a chi non ce la fa. La lotta per la sopravvivenza potrebbe essere in futuro la vera causa di una guerra fratricida che noi tutti dovremmo prudentemente evitare. Non è detto forse: ‘chi ha più prudenza l’adoperi’? Facciamolo, un rifiuto non ha mai creato amicizie, accogliamo quanti ci è possibile accogliere, aiutiamo quanti più ci è possibile aiutare, e a nostra volta non saremo respinti, bensì aiutati a risollevare il capo nella speranza di un vivere migliore, forse, tornare a sorridere …
Papparaparaparapa, paparaparaparapa! (squilli di tromba in parlamento), la giostra per oggi chiude e se ne va, raccogliendo gli applausi della ‘corte dei miracoli’ che per oggi ha vinto (si fa per dire) il torneo (la partita). E mentre tutti si preparano per i festeggiamenti di domani (cioè oggi), qualcuno si domanda se tutta questa baraonda possa durare all’infinito (?). Allorché, i gran maestri convenuti, pensano di farla durare fino allo sfinimento, fino a quando tutti gli ‘attori’, anche i migliori in scena, non saranno sfamati con un tozzo di pane … ‘La storia siamo noi … - canta De Gregori - … siamo noi questo pezzo di pane’.
Per quanto oggi cambierei la strofa finale con: ‘…siamo noi questi stronzi che han fame”, ma so già che non vi piacerà.
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