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Più pura la perdita

di Amina Narimi
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Pubblicato il 25/04/2015 22:10:29

Manchi. Dolorosa.

Perché ancora dobbiamo cantare,

Cantare e le stringhe degli astri

Più alti dell'abbandono più alti

Della spina tagliente di tramontana

Offriranno riparo, senza lamento-

 

Il punto di partenza della voce è fermo-

Rimane il secchio d'acqua che ti porto

la vibrazione del legame. Rimane la sete

in un sottile movimento lungo il taglio

degli occhi di betulla che ricordo.

La vecchiaballerina. Nel lucido smagliante

che s'attacca agli occhi. E' la mia mano

che conta gli anni poco a poco

a mangiare la luce del dolore

dove non sono più i tuoi seni.

 

Mi segno con le briciole la fronte,

con la polvere che viene dal suo dentro

i suoi capelli morti. Quasi al cuore

rannicchiata nella solitudine

                                    di una bestia.

Vorrei leccare le radici per scaldarla

per danzare alla sua altezza e deglutire.

 

Finchè dal fondo mi alzo in piedi.

Mettendo pace. Si ramifica leggera

più pura la perdita.

 

 

 

 

 

 


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